La neve della Valpolicella

Valpolicella - vignetidi Alessandro Milani

Ci sono storie che in alcune zone, talvolta nemmeno geograficamente ristrette, sembrano scontate da quanto siano risapute; le stesse storie, anche a soli pochi kilometri di distanza, risultano invece sconosciute e sbalorditive.
Devono aver pensato questo i giornalisti dell’Arena di Verona quando, negli anni 60 del secolo scorso, hanno pubblicato un articolo sulla Valpolicella dal titolo “A Fumane nevica anche d’estate!”.

Gli abitanti del piccolo paese e della valle intera, invece, lo sapevano benissimo che a Fumane nevicava anche d’estate, e non un anno soltanto. E più di ogni cosa sapevano che la sostanza che imbiancava i campi, le strade e i tetti delle case non era neve, anche se da lontano ne aveva l’aspetto.

Non erano nemmeno i petali bianchi dei fiori del melo, che sembrano innevare le valli dedite alla pomicoltura nel mese di maggio…

No, purtroppo ciò che rendeva bianca questa zona della Valpolicella anche nei mesi estivi era la cenere prodotta dal cementificio di Fumane.

nevica d'agosto - locandina

Non era quindi una sostanza buona come la neve, sotto la quale la saggezza contadina vede nascondersi il pane.

Proprio i contadini erano invece i primi a pagare scelte produttive come quella che aveva portato al cementificio di Fumane. La Valpolicella, infatti, è famosa soprattutto per i prodotti della sua terra, in particolare le uve che servono agli ottimi vini che portano il nome della valle in tutta Italia e oltre, con Recioto e Amarone come punte di diamante.

Il dibattito, che ha preso spesso le sembianze dello scontro tra quali forme di produzione, quali diverse forme di visione del progresso stesso, cominciò a Fumane e oggi è ancora più vivo che mai. La valle, quasi un laboratorio dentro quel laboratorio più grande che è il NordEst della crisi, un NordEst post-postindustriale, continua infatti a vedere tra loro contrapposte idee, ideali e valori diversi.
Tutti gli abitanti della Valpolicella sono parte in causa, non soltanto gli attori istituzionali e gli imprenditori.

Il progresso in chiave industriale, che ha portato al cementificio (e non solo) oggi sembra perdente, ma non tutti vogliono rendersene conto. C’è chi non ha orecchi per intendere e c’è, come sempre, chi ha tutto l’interesse per non farlo.

La valle è infatti interessata a/e/da una nuova visione del progresso, così innovativa che fa tesoro del passato (agricolo) del territorio. Un progresso che non passa ma addirittura parte della valorizzazione del paesaggio, naturale e umano, o meglio, antropizzato: cultura del territorio, sapere contadino, turismo enogastronomico. Su tutto, la diminuzione del consumo del territorio, se non nel senso culturale del termine: bere Valpolicella e berne le storie, le tradizioni.

Sono questi i punti di partenza (la storia di Fumane) e arrivo (nuovi orizzonti della valle) di un documentario che si annuncia davvero interessante: Nevica d’agosto.
Prodotto dall’associazione culturale Nuvolanove (www.nuvolanove.it), in particolare dall’attrice e regista Lucilla Tempesti e dal giornalista Luca Martinelli, il documentario racconta la storia della Valpolicella attraverso la metafora delle diverse stagioni dell’anno.

Valpolicella - uveFiduciosi che l’ultima stagione del video, la primavera, risulti quella vittoriosa, il progetto si è già guadagnato il patrocinio di Slow Food Italia e quello del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.

L’associazione Nuvolanove si è subito attivata anche nel partecipare agli eventi e alle manifestazioni che si susseguono in Valpolicella riguardo le “scelte” ambientali. Perché fare cultura oggi significa anche questo.

Il video non è ancora disponibile, perché attende il contributo di tutti: è infatti una “produzione dal basso” e l’associazione ha attivato diversi canali per raccogliere i fondi necessari a coprire almeno parte delle spese di realizzazione.
Chi sosterrà il progetto, oltre a ricevere copia del documentario, avrà subito in cambio i migliori prodotti della valle.
Sì, tranquilli, quando parliamo dei prodotti migliori parliamo dei vini, non del cemento. Lo avevate capito? Che il tesoro della Valpolicella stia nell’enogastronomia per fortuna ormai lo ha capito anche il progresso…

Per informazioni e per sostenere il progetto:

http://www.nuvolanove.it/n/spettacoli-2/video/nevica-dagosto/

http://www.nuvolanove.it/n/tag/nevica-dagosto/

Le storie corrono lungo il fiume

di Graziella Reggio

FIUMI è un viaggio fotografico lungo i principali corsi d’acqua europei, seguendo il flusso vitale che scorre nelle vene del continente. L’acqua è libera, imbrigliata, di nuovo libera quando raggiunge il mare. Il fiume è fonte di energia, via di trasporto e di comunicazione, segna confini, può essere minaccioso, persino devastante. Allo stesso tempo si offre alla contemplazione, crea uno spazio di silenzio. Il corso modifica il paesaggio urbano e naturale, ne è modificato a sua volta. Con questo progetto, su cui lavoro dal 2008, intendo documentare i diversi tipi di paesaggio, cercando una bellezza momentanea, transitoria, discreta nel costante dinamismo, nella costante trasformazione. In genere preferisco la pellicola e una macchina manuale – un mezzo lento, che richiede concentrazione.

 

Le sorgenti del Danubio
Le sorgenti del Danubio

 

Il Danubio a Regensburg
Il Danubio a Regensburg

 

Il Danubio a Ulm
Il Danubio a Ulm 

 

Il Reno a Coblenza
Il Reno a Coblenza

 

Il Reno a Coblenza
Il Reno a Coblenza

 

Il Danubio in Serbia
Il Danubio in Serbia

 

Valle del Rodano
Valle del Rodano

 

Delta del Rodano, in Camargue
Delta del Rodano, in Camargue

 

Delta del Po a Gorino
Delta del Po a Gorino

 

Delta del Po a Gorino
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